C.C.R : CENTRO CONSERVAZIONE E RESTAURO

 

IL RESTAURO

OPERAZIONE DEL PRESENTE PER PORTARE IL PASSATO VERSO IL FUTURO

LAPIDE VINCENTIO PETRUCCIO

LAPIDE PRIMA DEL RESTAURO

LAPIDE DOPO IL RESTAURO

La chiesa della Madonna del Rosario nasce negli anni 1734-35 come oratorio privato di campagna voluto dalla famiglia patrizia dei Colonnesi.

Essa può definirsi come una delle sorprese che riserba al visitatore la campagna veliterna: si tratta di una piccola chiesa, ricca di anni e di storia situata in località Colle Jonci.

Proprio in questa piccola ma affascinante chiesetta vi è conservata una bellissima lapide commemorativa risalente al 1624 del veliterno “vincentio petruccio” venuto a mancare all’età di trentaquattro anni.

La lapide, posta ad altezza uomo così da permettere ai visitatori di osservarne la bellezza in tutti i suoi particolari, versava in pessime condizioni di conservazione in quanto oltre a non avere mai ricevuto cure conservative era stata usata come lastra d’altare e nel tentativo di cancellare le iscrizioni era stata brutalmente deturpata con profondi segni di trapano.

La lapide dopo un’attenta analisi preventiva si presentava con due problemi da risolvere:

1 una patina bruna che ricopriva completamente la superficie, evidenziando maggiormente la deturpazione del trapano e impedendone la lettura.

2 un deposito di terriccio e calcare molto resistente presente sulla cornice, sullo stemma e anche sulle iscrizioni dove vi era stato dato anche del colore smaltato steso in modo grossolano e con mezzi inadeguati.

Per risolvere il primo problema sono stati eseguiti una serie di saggi per testare il grado di resistenza della patina e una pulitura iniziale con acqua demineralizzata per rimuovere lo sporco più recente.

In seguito è stato impiegato un’abrasivo basico per rimuovere lo sporco più superficiale ed ammorbidire gli strati sottostanti più resistenti.

Infine utilizzando polvere di pomice è stato possibile pulire più in profondità permettendoci di rimuovere anche eventuali corpi estranei presenti sulla superficie lapidea ed eliminando in modo definitivo la patina facendo tornare alla luce il colore naturale del marmo.

Per risolvere il secondo problema si è proceduto con una rimozione meccanica dei depositi, precedentemente ammorbiditi dai processi di pulitura utilizzati per la patina bruna, attraverso l’impiego di bisturi.

Alla fine dell’intervento di pulitura si e passati alla reintegrazione pittorica della cornice, dello stemma e delle iscrizioni utilizzando un colore nero a solvente acquoso.

Scelto perché poco invasivo, con una buona aderenza e un buon potere coprente ma soprattutto per la sua facile rimozione qualora in futuro si ritenesse necessario eseguire tale operazione.

In quanto nel restauro, soprattutto se conservativo, l’integrazione, che in questo caso è pittorica, serve per migliorare la fruizione dell’opera d’arte stessa; senza comunque dimenticare l’importanza della sua reversibilità.

 

IL C.C.R (CENTRO CONSERVAZIONE E RESTAURO) SI OCCUPA D'ARTE IN MODO PARTICOLARE DELLA CONSERVAZIONE, DEL RESTAURO E DELLA MUSEALIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI.

IL C.C.R SVOLGE LE SEGUENTI FUNZIONI:

DIAGNOSTICA E VALUTAZIONE DEI BENI CULTURALI

CONSULENZA PER LA CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI

RESTAURO DEI BENI CULTURALI

PROGETTAZIONE E ALLESTIMENTO MUSEALE (MUSEOGRAFIA)

PROGETTAZIONE DELLA DIDATTICA E DEL PERCORSO MUSEALE (MUSEOLOGIA)